C’è un fascino particolare, difficile da spiegare, nel trovarsi davanti ad un vecchio manifesto pubblicitario, magari un po’ ingiallito, con i bordi consumati dal tempo. C’è la sensazione di scoprire un frammento di passato, di mettere le mani su qualcosa che ha parlato – e forse continua a provare a parlare – diretto al cuore di chi lo osserva. Ed è proprio questo il cuore pulsante della mostra “Padova da gustare: l’arte pubblicitaria racconta le imprese”, ospitata presso Palazzo Santo Stefano a Padova (P.zza Altinate) tutti i venerdì, sabato e domenica dal 22 marzo al 4 maggio 2025.
Una mostra che è molto più di una semplice raccolta di oggetti antichi: è un viaggio nel tempo, nella storia economica e sociale della nostra città, attraverso le immagini, i colori e le parole che hanno saputo raccontarla.
E per noi di Distilleria Rizzi, questa storia ha un sapore particolare, perchè ci riporta indietro nel tempo, quando la nostra attività è nata.
Entrando nelle splendide sale del Museo di Palazzo Santo Stefano, manifesti, insegne, bottiglie, scatole, etichette, vecchi documenti, e piccoli gadget ci accolgono con il fascino dei colori di un’epoca che sembra lontana, eppure è così profondamente intrecciata con il nostro presente. Ogni oggetto racconta una storia, ogni storia è frutto di un lavoro minuzioso, di una ricerca paziente e appassionata, e per alcuni marchi è più attuale che mai.
Il merito, tra gli altri, va riconosciuto a Simone Marzari, collezionista, appassionato di grafica storica e instancabile ricercatore del passato visivo e commerciale del nostro territorio. La sua dedizione è evidente dalla qualità dei reperti in mostra della collezione, ma soprattutto nella cura con cui ha ricostruito le vicende di aziende, grandi e piccole, che hanno fatto la storia di Padova e del Nordest. Un lavoro certosino, fatto di aste, mercatini, archivi, chiacchiere con vecchi imprenditori o semplici curiosi, che Simone ha portato avanti per anni, portando il suo interesse fino alla nostra Distilleria Rizzi.
Visitare questa mostra significa immergersi con malinconia in un’epoca in cui la pubblicità era ancora una forma d’arte fatta a mano, in cui le imprese erano legate indissolubilmente ai territori e alle comunità, e chi ne ha curato l’oranizzazione non si è limitato a raccogliere oggetti, ma ha ridato voce a un passato che sta rischiando di perdersi.
Ma accanto all’orgoglio, non possiamo negarlo, c’è anche una punta di malinconia, di nostalgia, per un tempo in cui l’industria alimentare italiana – e padovana in particolare – era un fermento continuo di idee, prodotti, soluzioni. Un periodo in cui la parola “fare impresa” aveva un significato profondo, legato non solo al profitto, ma anche al radicamento sul territorio, alla responsabilità sociale, all’orgoglio di portare avanti un nome.
Molte delle aziende raccontate nella mostra non esistono più. Altre si sono trasformate, hanno cambiato proprietà, si sono delocalizzate. E troppe di queste storie rischiano di svanire, sommerse dal rumore di un presente frenetico che spesso dimentica di guardare indietro.
Eppure, quel passato ci parla ancora. Parla di coraggio, di creatività, di fiducia nel futuro. Valori che non dovremmo mai smettere di coltivare, e che in Distilleria Rizzi cerchiamo di far emergere. Perché se oggi possiamo gustare un liquore, aprire una bottiglia, osservare un’etichetta, è perché qualcuno – prima di noi – ha avuto la pazienza, l’intelligenza e il cuore per immaginarli.
La mostra “Padova da gustare” non è solo un evento culturale: è un invito. Un invito a riscoprire le nostre radici, a valorizzare la memoria, a riconoscere il valore dell’identità territoriale anche nel mondo dell’impresa. È un’occasione per riflettere su ciò che siamo stati, su ciò che potremmo ancora essere.
Per noi della Distilleria, è stato un momento di grande emozione e riflessione. Vi invitiamo a visitarla, con occhi curiosi e cuore aperto, e ringraziamo chi l’ha già fatto, per tenere viva la memoria di un passato che ci appartiene.